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Muratore, nato a Pagnona il 15 agosto 1916. È chiamato alle armi il 17 maggio 1937,
nel 44° Reggimento fanteria, matricola n° 981. Viene collocato
in congedo illimitato il 17 agosto 1938 e richiamato per mobilitazione
il 9 agosto 1943 nel Deposito del 67° Reggimento fanteria “Legnano”
a Como. L’8 settembre 1943 è in permesso di 2 giorni presso
la famiglia a Pagnona, dopo l’armistizio non si presenta al reparto
di appartenenza e rimane sbandato. Viene catturato da bande fasciste valtellinesi, durante il rastrellamento del 2 luglio 1944, trasferito presso le scuole elementari di Delebio e in seguito ristretto presso il carcere di San Vittore a Milano. Il 17 agosto 1944 è inviato al Campo di smistamento di Bolzano, da dove il 5 settembre, con il trasporto 81, insieme a Teresio Olivelli, Eugenio Pertini, 11 Valsassinesi e altri 420 prigionieri, è deportato nel Campo di concentramento di Flossemburg, prigioniero politico n° 21426. Viene poi trasferito al sottocampo di Hersbruck, dove muore il 30 novembre 1944. Riconosciuto come caduto per la lotta di liberazione, con delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri n° 3489 del 9 gennaio 1947. Fonti: Il rastrellamento del luglio 1944 non risulta nella carte tedesche (Bundesarchive BAB, R 70 Italien), né in Fondazione Isec, fondo Fontanella b. 36. Da qui la presunzione che siano le sole bande fasciste (Brigata Nera „Cesare Rodini“ Como (Compagnia operativa Valsassina) ad operare. Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7.982 storie individuali, Mimesis, Milano 2005, Augusto Giuseppe Amanti, Angelo Pavoni, Valsassinesi internati nel III° Reich, Anpi Valsassina, Introbio 2020. |
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