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Contadino, nato a Pagnona il 5 ottobre 1908. È chiamato alle armi il 9 aprile 1928 ed ammesso alla ferma minima, matricola n° 5522. Il 1° giugno 1930 viene collocato in congedo illimitato, richiamato il 1° marzo 1943 per mobilitazione e contemporaneamente ricollocato in congedo perché padre di 4 figli minorenni. È catturato dalle bande fasciste valtellinesi durante il rastrellamento del 2 luglio 1944 all’alpe Campo di Pagnona, trasferito alle scuole elementari di Delebio e in seguito ristretto presso il carcere di San Vittore a Milano. Il 17 agosto 1944 è inviato al Campo di smistamento di Bolzano e il 5 settembre, con il trasporto 81, avendo come compagni di sventura il beato Teresio Olivelli, Eugenio Pertini, 11 Valsassinesi e altri 420 prigionieri, viene deportato nel Campo di concentramento di Flossemburg, come prigioniero politico n° 21700. Viene poi trasferito al sottocampo di Hersbruck, dove muore il 6 dicembre 1944. Fonti: Il rastrellamento del luglio 1944 non risulta nella carte tedesche (Bundesarchive BAB, R 70 Italien), né in Fondazione Isec, fondo Fontanella b. 36. Da qui la presunzione che siano le sole bande fasciste (Brigata Nera „Cesare Rodini“ Como (Compagnia operativa Valsassina) ad operare. Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7.982 storie individuali, Mimesis, Milano 2005, Augusto Giuseppe Amanti, Angelo Pavoni, Valsassinesi internati nel III° Reich, Anpi Valsassina, Introbio 2020.
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