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Nato a Castello di Lecco il 26 maggio 1911, impiegato alla Badoni, già dopo il 25 luglio 1943 (caduta di Mussolini) fu attivo sul fronte sindacale. Nulla sappiamo della sua attività, non è citato nelle deposizioni degli arrestati che facevano parte del gruppo che aiutava gli ex Prigionieri alleati in fuga dai campi di prigionia. La situazione sindacale nelle fabbriche lecchesi è duramente criticata dalla Federazione lombarda del Partito comunista1, lo stesso dicasi della gestione degli scioperi del marzo 1944 che a Lecco vengono indetti il 7 marzo2. Un profilo lo la Silvio Puccio: Minonzio è di quelli arrivati all'antifascismo attraverso il fascismo, precisamente attraverso il clima della guerra d'Africa. Chi non lo conosce lo prende per un ragazzo quieto, uno che non dimostra di avere grandi interessi; chi lo conosce sa che di giorno lavora alla Badoni e di notte dirige riunioni con i compagni, accompagna ebrei o slavi nella prima tappa verso il confine. Di fatto Minonzio non è iscritto a nessun partito, forse è un po' nel suo carattere e un po' nelle sue idee. Conosce molto bene gli operai, da anni si interessa a fondo dei loro problemi; spesso discute con i compagni e spiega che si dovrà arrivare, domani, a un «mondo migliore» anche lì, per questo bisogna correre il rìschio di combattere tedeschi e fascisti1. Sta di fatto che Minonzio è catturato con il gruppo dei lecchesi che fanno riferimento a Enzo Locatelli, agente in loco di Giuseppe Bacciagaluppi che dirige l'aiuto agli ex prigionieri allati in fuga verso la Svizzera per conto del Cln lombardo. Nel carcere di San Vittore a Milano, si trova un numeroso gruppo di prigionieri catturato nell'operazione dello SicheeinstDienst di Bergamo così composto: Locatello (Locatelli ndr) Enzo mat. 1868 entra il 04.04.1944 ( lascia il carcere il 24.04.1944), il giorno dopo entra Brugger Guido mat. 2032. Il giorno 19.05.1944 entrano: Emanuele Carioni mat. 2094, Maria Teresa Prestini mat. 2095, Umberto Mascaroni mat. 2096, Mario Raimondi mat. 2097, Luigi Frigerio mat. 2098, Luigi Biagioni mat. 2099, Erminia Villa mat. 2100, Caterina Villa mat. 2101, Carlotta Villa mat. 2102, Marco Sala mat. 2103, Antonio Colombo mat. 2104 . Entrano il 20.05.1944: Angela Villa mat. 2110, Franco Minonzio mat. 2133, Candida Offredi mat. 2101.Balzarini Enrico mat. 2142 e Carolina Torrani Balzarini mat. 2143 entrano il 22.05.1944, il 23.05.1944 entra Giulia Dell’Oro raggiunta il 28.05.1944 da Pasquale Mauri mat. 2217 . Il 25.05.1944 entrano Decio Nulli mat. 2185 e Decio Ettore mat. 2184, Mario Colombo mat. 2218 era arrivato il 29.05.1944. Alessandro Beltracchini mat. 2176 era stato incarcerato il 25.05.19441. Il 29 giugno è stato trasferito al campo di transito di Fossoli, dove il 12 luglio 1944 è fucilato al poligono di tiro del Cibeno..
1 Estratto da una relazione di Lecco, 19 dicembre 1943; Pietro Secchia, Il Partito comunista italiano e la guerra di Liberazione 1943 – 1945, Feltrinelli, Milano 1973. Sulla questione delle Commissioni Interne cfr; Partito comunista italiano. Direzione Nord ? Lombardia, città, Como, novembre 1943 - 25 aprile 1945, DN_15_UA05p82-84. 2 Cfr; Archividellaresistenza, Partito comunista italiano. Direzione Nord ? Lombardia, Milano e Lombardia, 1 marzo 1944 - 24 marzo 1944, DN_14_UA03_p109-120. Per lecco in particolare: DN_14_UA03_p109-115. Archividellaresistenza, La relazione di un Ispettore del Pci la si può leggere in; Partito comunista italiano, Relazione sull'industria Lecchese, DirezioneNord-AttivitàSindacale-01 novembre 44-07 dicembre 44, DN_30_UA09_p07. 3 Silvio Puccio in Una resistenza..., p. 62 4 Ivi, pp. 78-81
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