VILLA EDOARDO

Edoardo Villa nasce a cascina Grassi di Casatenovo il 12 maggio 1916 da Giuseppe e Frigerio Teresa, contadino, ha fatto la 4^ elementare (Tutti i dati sono ricavati da: Archivio di Stato di Como, fondo Distretto militare di Como, Registro matricolare, cl. 1916, matricola 1087, Villa Edoardo).

É chiamato alle armi il 25 giugno 1936 e aggregato al 5° reggimenti alpini il 12 maggio 1937 in località Morbegno.
Lo troviamo volontario all'estero nel 7° Battaglione complementi di Fanteria il 6 settembre 1937 e trasferito a Napoli il 1° ottobre.
Sbarca a Cadice (Spagna) il 6 e il 16 è inserito nella DVL (Divisione volontari Littorio), partecipa alla guerra di Spagna passando nel 751° battaglione Temerario e poi nel 1° reggimento Fanteria. É ricoverato in ospedale per malattia il 1° dicembre del 1938, dimesso verrà promosso Caporale per anzianità il 30 aprile 1939.
Il Villa è rimpatriato il 6 giugno ed il giorno dopo riceve il premia «per terminata missione volontaria», successivamente è in congedo illimitato e tale verrà registrato nel Distretto militare di Como il 18 dicembre 1939.
É richiamato il 7 maggio 1940 nel Battaglione Morbegno del 5° Alpini ed è inviato in Abania dove arriva il 10 novembre 1940 a Tirana, il 9 marzo 1941 è promosso Sergente (Riga depennata a fine guerra (?). Purtroppo la documentazione non permette accertamenti, è probabile invece che sia stato punito in quanto « Malgrado le consegne […] permetteva che i puniti introducessero nella camera di punizione, paglericci, lenzuola, zaini e valigie.» Cosi si legge nell'ultima pagina del registro matricolare).
Il 5 aprile 1941 è ricoverato in Ospedale per ferita, prima nell'Ospedale n. 614, poi nel n. 213 e infine ad Albasan nell'Ospedale n. 130.

Da qui è trasferito in Italia, prima a Bari, poi a Lecce per concludere con una licenza di convalescenza il 16 maggio.
Rientra al deposito del 5° Alpini il 7 agosto.
Precedentemente, il 9 marzo era stato «decorato […] per merito di guerra» per una'azione eseguita durante la guerra di Spagna contro una importante posizione nemica.
Ritorna sul fronte della guerra nel Battagliene Morbegno del 5° Alpini il 20 marzo del 1942, siamo sul fronte Russo.
Il 19 gennaio del 1943 è ricoverato in ospedale per congelamento e successivamente è rimpatriato, termina la sua avventura in terra socìvietica il 20 aprile 1943 qyìuando è posto in licenza di convalescenza.

Nella pagina del Registro matricolare si passa dallo scrivere in corsivo ad una scrittura a macchina, è quasi un passaggio epocale che vale la pena di leggere integralmente:

Sbandatosi in seguito agli eventi sopravvenuti all'armistizio mentre apparteneva al Comando Truppe al Deposito 5° Reggimento Alpini, ed in licenza do convalescenza di gg. 90 a decorrere dal 21/7/1943.
HA FATTO PARTE dal 15 luglio 1944 al '1° dicembre 1944 della formazione partigiana “55^ Brig. Rosselli” in località Forni di Premana (Valsassina) assumendo la qualifica gerarchiva partigiana di”Capo Nucleo” (Sergente)
Catturato dai terdeschi a Forbi (sic!) di Premana (Valsassina) ed internato in Germania.
Liberato dall'internamento e rimpatriato. (1 dicem. 1944/6 luglio 1945)
Considerato prigioniero di guerra a tutti gli effetti dal 1°/12/1944 all'8 maggio 1945 e trattenuto dalla FF.AA, alleate fino al 6/7/1945.
Tale inviato in licenza di gg. 60 con assegni. (6 luglio 1945)
Ricoverato all'Ospedale di S. Carpoforo. (11 luglio 1945)

Trasferito all'Ospedale C.R.I. di Bizzozzero (Varese). (20 luglio 1945)
MORTO a Varese- nell'Ospedale C.R.I.- come atto di morte dell'anno 1945 del Comune di Varese (30 luglio 1945).
EQUIPARATO a tutti gli effetti, per il servizio partigiano anzidetto, ai militari volontari che hanno operato in unità regolari della Forze armate nella lotta di liberazione (D.L. 6 settembre 1946, n. 93)

Nella dcumentazione che ci lascia Franco Manzotti(AisComo, fondo Franco Manzotti, Anagrafica Partigiani, foglio 13), Sam, il Villa è nel ruolino della II brigata d'assalto Garibaldi «Lombardia», III distaccamento Arditi “Carlo Marx”. Questa denominazione fa risalire il gruppo al periodo di interregno prima della relazione di Abiezzzi, Maio, Milan, del 10 luglio 1944 in cui si definisce la 40ma brigata Garibaldi G. Matteotti suddivisa tra Fronte nord e Fronte sud. Sarà poi quest'ultimo che prenderà il 27 luglio il nome di 55ma brigata Garibaldi f.lli Rosselli.

Il distaccamento Carlo Marx, che è acquartierrato a Premana presso la colonia estiva della Parrocchia di Lissone in località Romitaggio, nasce coagulando in modo armonico, da quanto si può arguire, esperienze diverse: quella dei milanesi legati alla 3^ brigata Garibaldi (la 3^ Gap), i giovani locali fuggiti in montagna per evitare la chiamata di leva e i veri e propri disertori dell'esercito che arrivano dalla pianura come il gruppo di Casatenovo. All' interno di questo gruppo trovano posto anche due disertori della Wehrmascht, Artur Strelhow e Frantz Mesow che saranno successivamente catturati dai tedeschi e fucilati per diserzione a Milano.
Il Villa seguirà lo svilluppo e la formazione della brigata, sono i mesi che vanno dalla fine primavera all'estate del 1944 e che vedranno la salita ai monti di numerosi giovani in fuga dalle città.
Nell'ottobre, mentre i comandi partigiani sono convinti che la guerra stia per terminare, si scatena la controffensiva dei tedeschi dei fascisti che provoca lo sbandamento di tutte le brigate garibaldine tra il lecchese e la Valtellina; molti partigiani si sbanderanno, altri tenteranno con alterne fortune di entrare nell'organizzazione Todt in pianura, un gruppo numeroso riuscirà a sconfinare in Svizzera.

Il Villa verrà catturato in località Forni di Premana, un grosso raggruppamento di baite lungo la mulattiera che dal paese di Premana raggiunge la Casera vecchia di Varrone, oggi trasformata in rifugio alpino, da cui si raggiunge la bocchetta di Trona che permette il collegamento con la Val Gerola in Valtellina. É catturato assieme al lecchese Piero Gilardi. É quest'ultimo che, rientrato da Mauthausen, rilascia solo nel 2007 una intervista in cui presenta sia se stesso che il Villa come partigiani sbandati che, perso il riferimento del gruppo che riesce ad espatriare in Svizzera vagano sperduti sulle montagne e sono catturati dai fascisti (Le interviste rilasciate dopo molti anni, in questo caso circa sessanta, sono da considerare con molta cautela. L'intervista di Piero Gilardi è presso il Museo del Latte di Vendrogno.)
Entrambi rientrano, il 22 dicembre 1944, nella trattativa che cerca di fare Gian Battista Todeschini e che comporta la sua resa come contropartita alla non deportazione di un folto gruppo di partigiani catturati. Le assicurazioni dei fascisti saranno una truffa e tutti finiranno deportati compreso anche il Todeschini. Edoardo Villa, Gian Battista Todeschini, Luigi Lucchitta, Amleto Cappelletti e Pietro Gilardi entrano nel carcere di San Vitotre a Milano il 12 gennaio 1945, sono stati catturati in una data precedente il 22 dicembre.
Sono tutti trasferiti il 16 gennaio 1945 al campo di transito di Bolzano per poi essere inviati a Mauthausen il 4 febbraio 1945 (https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1307269- 279 (Agnetti Antonio mat. 126001-Zuritti Arturo mat. 126510).
Tutti sono qualificati come Ital. (Italiener) Sch. (Schutz) ovvero italiani in custodia di sicurezza. Il Villa ha la matricola 126486, è in quarantena fino al 17 febbraio per poi essere trasferito nelle strutture sotterranee del sistema di tunnel “Bergkristall - Campo di concentramento Gusen II”1.
Verrà liberato e riportato in Italia, nell'ospedale di Bizzozzero (VA) il 10 luglio 1945 dove morirà dopo dieci giorni.

 

Fonti: In merito al rastrellamento dell'ottobre 1944, che scompaginerà le formazioni garibaldine, la fonte primaria oggi è diventata una ricerca del secolo scorso dispersa un numerosi rivoli. Ricomposta dopo un paziente lavoro oggi si può trovare in: http://www.55rosselli.it/progetto%20catalano/pdf%20progetto%20catalano/catalano_stampa_web02.pdf.

Fanno riferimento a questo lavoro una tesi di laurea risalente agli anni '70 del secolo scorso: http://www.55rosselli.it/documenti /pdf/documenti%20resistenza%20lecchese/resistenza
lecchese.pdf,
Gabriele Fontana (a cura di), 1935-1945, Valsassina anni difficili. Caduti, dispersi, prigionieri, deportati, resistenti. BCC Cremeno, Istituto di storia contemporanea “Pier Amato Perretta” Como, Introbio 2011.
Augusto Giuseppe Amanti, Gabriele Fontana, Massimo Lazzari, Wilma Milani, Quarto “libro nero Ribelli”. Il diario di Giovanni Battista Todeaschini, Anpi Valsassina, Introbio 2022.

 
 
 
 
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