Umberto Fiorenzioni
Si trova a San Giovanni Bianco dopo l’otto settembre perché
la fabbrica in cui lavora, la Nassetti di Milano è lì
sfollata dal 1942 a causa dei bombardamenti.
È nato a Milano il 7 marzo 1924, e teme di essere chiamato alle
armi. Sale in montagna a Cantiglio, sul massiccio del Cancervo all’inizio
della val Taleggio. Il gruppo, composto da renitenti, qualche ex prigioniero
alleato è organizzato da Vincenzo Aulisio, “maggiore Enzo”
un pugliese arrivato fortunosamente a Milano e probabilmente spedito
in val Brembana dalla federazione milanese del PCI ( cfr. G. Fontana,
Scampoli, 20159).
Il gruppo di Cantiglio viene disperso da un rastrellamento il 4 dicembre
del 1943, vengono uccisi: Giorgio Issel, il francese Raimond Marcel
Jabin e il sangiovannese Evaristo Galizzi. Assieme a Umberto viene catturato
il sangiovanese Antonio Scandolera .
Umberto viene deportato a Dachau, mat. 125403, poi trasferito in un
campo di lavoro appoggiato allo Stalag VII A dove lavora nella ditta
metalmecanica Friedrich Deckel fino all’aprile 1945.
Risulta inquadrato, probabilmente per problemi burocratici, nella 140a
brg. Garibalti, la stessa di Vincenzo Aulisio.